Chiara Minaldi
Le parole hanno un'anima 2019 - Pop, Jazz, Acustico

Le parole hanno un'anima
16/11/2019 - 17:19 Scritto da Libera Capozucca

Un disco di jazz orecchiabile con richiami al pop dalla forma perfetta e dall'emotivitĂ  nascosta

Ad ascoltare il disco di oggi si riflette sullo stretto legame di musica e testo e su come siano perfettamente all’unisono, quasi da non lasciar spazio all’abbandono emotivo, come se le emozioni nascessero solo dopo aver reso i versi in melodia. E’ curioso avvertire quanto gli slanci, gli impulsi, le esitazioni e i rallentamenti delle passioni ci tocchino in una fase successiva, come se la forma del testo sia tagliata a fettine sulla musica, lasciando che i moti dell’anima fermentino poi. Gli ingredienti sono dosati perfettamente in quel richiamo al jazz orecchiabile cosparso di pop, dove la melodia comanda sui sogni e sugli incubi; ed è ciliegina sulla torta la voce misurata e ineccepibile della cantante.

Dipaniamo la trama sentimentale del disco: ogni traccia esprime il bisogno di restare umani e l’umanità sopravvive nascosta nelle piccole cose, nella dolcezza dell’amore che resiste alle banalità. “Chiama i sogni per nome” e “Domani verrà” sono canzoni fatte di pensieri buonisti, perfette dentro ad un film della Disney dove l’eroina attende che il tempo maturi per tornare a sognare di nuovo. Un dolore leggero che sorvola la mente, annebbiandola per poco, è descritto nel pezzo “L’estate non è”, e quella sensazione di amara dolcezza, viva nei ricordi di un amore lontano, pulsa in “Niente di più vero”. Fin qui tutto scivola via diritto, controllato e asciutto: “Le parole hanno un’anima”, ma rimangono troppo agganciate alla canzone e non vibrano dentro. “Domenica mattina” e “Un’anima” sono, piuttosto, il risultato che si ottiene impastando materia prima di pregio; due pezzi interessantissimi in cui la malinconia lascia il posto allo stupore e ci fanno emozionare. Sembrano più studiate a tavolino “Cinema” e “Interstellare” ma, come si sa, la musica arriva ad ogni ascoltatore in modo diverso e tuttavia non si può non riconoscerne l’incanto.

Un’impressione di studio metodico perdura durante l’ascolto e arriva a distanza la sensibilità e l’anima di chi lo ha realizzato. Il disco funziona, e l’ascolto è piacevole. Sulla voce di Chiara Minaldi parlano i riconoscimenti prestigiosi che ha ottenuto.

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