Tra folk rock e blues, "Walk on" è un invito ad affrontare i propri dolori e andare avanti
Nel progetto artistico di Paolo Bidoli la musica non è un elemento tra i tanti perché, di fatto, è quello che lo sostiene nella vita e che lui insegue sempre con tensione emotiva e reattività. Per vicende personali piuttosto dolorose, la storia della sua musica è da concepirsi come un affluente da riversare nel fiume tumultuoso delle paure che alla fine si trasformano in intuizioni sonore interessanti. Per questo l’album di oggi insegue un traguardo preciso e ben identificabile: la costruzione di un modello di canzone folk-rock dove la parola cantata rivendica la sua nobiltà, pretendendo attenzione e complicità dall’ascoltatore.
“Walk on”, intanto, ha un messaggio da svelare che è un invito a non perdersi d’animo e andare avanti; è un disco sulla ricerca profonda di sé e parla di maledizione e redenzione, attraverso sonorità immaginifiche, poetiche, spirituali. Sembra che Bidoli si sia assunto il peso della propria integrità, accettando di fare i conti con il lato luminoso e oscuro di sé. Per questo “Everyday” e molti altri pezzi dell’album esaltano il potere dell’immaginazione e veicolano le emozioni. “Goin’ no further” è un blues rock che non cerca scorciatoie o compromessi per comunicare; “Civil world” bisogna starlo a sentire con godibile trasporto e “A Better day”, di springsteeniana memoria, è un intruglio sonoro di dinamica e seduzione. “Need a light” e “Awake” ci conducono tra gli indistinti palpiti del buio alla ricerca di dolcezza e conforto. Chiudendo gli occhi salutiamo la sera che se ne va per trovarci stretti tra le braccia di un giorno nuovo, migliore (“Goodbye tonight”).
L’immaginazione musicale di “Walk on” muove dallo sguardo di un artista che, per affrontare le proprie sofferenze, le cristallizza in un’eterna tendenza al sogno. La visione della purezza di un universo senza dolore.
---
La recensione WALK ON di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-28 21:23:31
COMMENTI