Quarto disco in salsa synthwave di Javarnanda, tra elettronica, epica e funk.
Eclettico, eccentrico, erudito: Javarnanda rappresenta il punto di contatto tra musica elettronica e storia antica. Probabilmente l'unico.
“Mysteries of the unknown”, il suo terzo disco, è un viaggio in 9 tracce che porta l'ascoltatore tra sonorità anche molto diverse tra loro, tra il synthwave e l'elettronica, ma non solo. Se è possibile ascoltare brani che possono essere tranquillamente definiti funk, con tanto di campione cantato, come ad esempio “Dracula”, altre tracce portano con sé atmosfere ben più elettroniche che a tratti sconfinano nell'epica fantasy.
“Classified” sembra essere invece la versione horror del tema di Stranger Things, mentre “Antartica”, che dice aver composto dopo una rilettura di Lovecraft, porta con sé tutto il mondo onirico dell'autore americano.
Javarnanda si lascia ispirare da quelle che sono le sue passioni, ovvero miti e leggende, la storia antica, il mondo del mistero e dell'epica cavalleresca. Per comporre si avvale di una chitarra, un synth e una drum machine: il risultato è sorprendente ed affascinante, ogni traccia ha un grandissimo potere evocativo e riesce a portare l'ascoltatore in posti sempre diversi, circondato da atmosfere immaginifiche. La chitarra ha un ruolo decisivo, da protagonista, grazie al quale le suggestioni create da Javarnanda trovano struttura e solidità.
Mysteries of the Unknown prosegue sulla falsa riga dei dischi precedenti e conferma la validità del progetto musicale. Un progetto sicuramente audace che ha l'enorme merito di non badare alla moda del momento o al successo in termini di pubblico: al contrario il processo di ricerca del giovane producer/chitarrista prosegue indisturbato ed i frutti che ne dà sono estremamente validi e sorprendenti.
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La recensione Mysteries of the Unknown di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-23 11:57:02
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