Un esordio arrabbiato e ribelle per la band sarda, che ben traduce in musica la sensazione di disagio, inquietudine e paura dei nostri giorni
Senza mezze misure i Sonisterica si presentano con un esordio sulla lunga distanza corposo, arrabbiato e ruvido che porta il nome di un antico dio della mitologia greca, “Ophion”, primo re dei Titani, che governò sull’Olimpo insieme a sua moglie Eurynome in un’era lontanissima dominata dal caos. L’analogia con i tempi che viviamo oggi sembra quindi evidente già dalla scelta simbolica del titolo di questo lavoro, nelle cui sette tracce si racconta infatti “l’isterismo della società moderna e la tensione nei rapporti collettivi”.
Il combo sardo ci propone in questo LP una sintesi della sua follia lucida ed estrema, che si propaga a macchia d’olio tramite ritmi irrequieti, controtempi incalzanti, riff ossessivi e serrati e una voce potente che si muove nell’ombra, cantando in lingua madre liriche visionarie e oscure.
Le fondamenta sonore di “Ophion” sono ben saldate nel cemento a presa rapida delle chitarre ma è grazie alla sezione ritmica compatta e rocciosa che il suo regno si inerpica verso l’alto costruendo un edificio sonoro massiccio e di forte impatto, con guglie appuntite che sfiorano in più parti i cieli prog, le pareti fatte di indistruttibili tufi stoner e inossidabili pilastri metal a reggere il tutto. La solidità delle trame è inoltre corroborata da un lessico libero, fatto di frasi strumentali cangianti e arrangiamenti sul filo dell’“isteria” (concetto caro ai nostri sin dalla scelta del loro moniker, che, come rivelano loro stessi “sintetizza un approccio compositivo fatto di suoni scuri, emotività, disillusione e frenesia ”). Si pensi al delirante assolo di chitarra di “Selene”, allo schizofrenico giro di basso di “Carmina” o al finale de “La ricetta del caos”, che prende velocità per sciogliersi verso il nulla.
Ribellione alle regole e capacità di plasmare groove devastanti sono le caratteristiche principali di questa band, che ben traduce in musica la sensazione di disagio, inquietudine e paura dei nostri giorni.
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La recensione Ophion di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-15 18:16:01
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