Un evocativo e suggestivo incontro tra elettronica e poesia è quello che avviene in “due”, il primo lavoro concepito a quattro mani, due cuori e due anime da Luca Lezziero e Stefano Giovannardi uniti nel nome di dueSuoni.
Lezziero e Giovannardi, amici da diversi anni, ad un certo punto hanno infatti deciso di condividere una parte del loro percorso artistico e dall’incrocio delle loro strade è nato questo disco, un lavoro originale che trova il suo equilibrio proprio mettendo bene a fuoco le affinità tra i due artisti e valorizzandone al tempo stesso le differenze. In un continuo dialogo tra l’anima cantautorale e fervidamente impregnata di letteratura di Lezziero e quella di abile creatore di basi elettroniche minimali e sperimentali di Giovannardi si raccontano storie di assenze, di solitudine, di amori e incomprensioni ma anche di sogni, rimorsi e rimpianti, storie che scavano nel silenzio e nell’oscurità per tirarne fuori la propria voce e con essa la luce.
L’ambiente sonoro di “due” si erge quindi su solide pareti di musica d’autore, con richiami che vanno dai La Crus (e non a caso, dato che entrambi gli artisti hanno collaborato in tempi e modi diversi con Cesare Malfatti) al pop raffinato dei Tiromancino, ma Lezziero e Giovannardi procedono in una direzione più personale e sperimentale, avvicinandosi a volte anche all’ultimo Battisti (nelle produzioni con Pasquale Panella).
Gli otto brani che compongono questo lavoro sono lo sviluppo di altrettante idee allo stato embrionale che Lezziero e Giovannardi custodivano da tempo nei loro cassetti: Lezziero ha scelto quattro brani elettronici del repertorio di Giovannardi, “dando loro una melodia vocale, un testo e cantandoli”, e altrettanto ha fatto Giovannardi con quattro pezzi di Lezziero su cui “ha sperimentato armonie e suoni dando loro una nuova veste elettronica”, come raccontano i due autori nella presentazione del disco. Ciò che è venuto fuori è un album profondo e magnetico che nasce dai sentimenti e dalle emozioni per guardare con positività al futuro.
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