qualcosa di molto simile a Courtney Barnett impegnata a scrivere le colonne sonore di “Una mamma per amica”
Per quel che mi riguarda, Alla voce “nuova band fica che non conoscevi”, nella mia personale enciclopedia, d’ora in poi, troverete scritto “TOY SONG”. Sì, lo ammetto, sto iniziando una crociata a favore di questo insolito trio lombardo.
Potrei spendere centinaia di parole sugli aspetti più spettacolari del progetto, sull’insolita formazione senza bassista con Riccardo che suona la batteria con una mano e il bass synth con l’altra o sulla particolare dislocazione dei membri che hanno, di fatto, composto quest’album a distanza tra Amsterdam, Londra e Kathmandu. I TOY SONG attingono a mani basse nel calderone indie-folk inglese. Sono nati sulla spiaggia ed il sound che ne scaturisce è una crasi tra il surf-pop di Jack Johnson e Ben Harper e il brit-rock dei Kooks di “The seaside”, un tocco psichedelico che, non essendo più negli anni 70, a me piace definire “dream” e la leggiadria compositiva di Keren Ann.
Non voglio spoilerarvi troppo di Quarter Life Crisis. Perché quindi tutto questo entusiasmo? Al di là della pappina che vi ho appena sciorinato, per la prima volta, ascoltando una band che non conoscevo, il primo riferimento che mi è sobbalzato alla testa è stata la mia artista preferita. Testi profondi ma assurdi, talmente strampalati da renderne difficile l’immedesimazione, lo stesso atteggiamento d’apatia attiva verso la vita. Il risultato è qualcosa di molto simile a Courtney Barnett impegnata a scrivere le colonne sonore di “Una mamma per amica”.
Un gruppo che continuerò ad ascoltare e seguire con grande attenzione.
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La recensione Quarter Life Crisis di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-22 12:13:00
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