Ad essere sincero, mi sono approcciato a questo disco con un’aria di supponenza, fin dalla prima sillaba, mi era suonato simile ad una colonna sonora della Disney. Ora che ne sto scrivendo posso ammetterlo: “I tuoi perché” mi è piaciuto proprio perché (scusate l’anafora) sarebbe perfetto per accompagnare le imprese dell’eroina di un lungometraggio Pixar.
In realtà il retaggio è molto più classico, citerei “Aladin” o “Il gobbo di Notre Dame”, magari gli “Aristogatti” per le sfumature jazz. Il risultato è leggero ma non superficiale. Il primo ep di Tea mostra un’evoluzione contenutistica netta nel corso delle tracce che si fanno via via più dense e profonde, sempre partendo da vicende autobiografiche, con testi molto diretti seppur mascherati dalla soave voce della cantante trentina. Una prova convincente sul piano meramente esecutivo e tecnico quanto su quello compositivo ed autoriale. Tra Simona Molinari e Levante, tra lo swing e Mary Poppins.
Un debutto con i fiocchi.
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