Natasha Tancredi ed il suo album da camera
Come ho già ripetuto più volte, mi approccio sempre alle recensioni con lo spirito dell’esploratore per trovare qualche nuovo artista che mi piaccia spulciando tra voci che mi siano affini, altre volte invece, cerco realmente di ampliare i miei orizzonti musicali selezionando accuratamente tra generi che non conosco. Solamente quando (e se) mi sento sicuro, mi sbilancio nel proferire giudizio.
Ad oggi, teatro, vino e musica classica sono i tre argomenti dei quali francamente vorrei conoscere qualcosa. Quantificare il qualcosa è difficile, diciamo che non ho abbastanza concetti per affrontare un discorso sensato. Non so distinguere tra una sinfonia di Beethoven ed un’opera di Mozart. Non avrei diritto di parola, sfortunatamente, la costituzione non m’impedisce di proferire un parere soggettivo ed assolutamente campato in aria. Ho pochi parametri per dirvi se quest’opera assomigli di più ad un lavoro d Allevi o Einaudi, forse, con una dichiarazione estremamente sessista, potrei persino paragonare l’autrice ad Isabella Turso (in quanto pianiste) o scomodare Federico Albanese, l’unico interprete che ho avuto la possibilità di vedere live.
Ad essere sincero, sono anche andato a qualche evento di Piano City senza nessuna cognizione di causa. Esimi esperti correggetemi se sbaglio, non credo nemmeno sia necessario accostare un album del genere alle composizioni classiche. Natasha Tancredi ha studiato musica e preso parte a diversi progetti più consoni, “normali”, con delle band, sino all’illuminazione, “I’ll sleep in a perfect dream” è il suo primo progetto realmente solista composto interamente usando un unico strumento. Rarefatto ed evocativo, personalmente, mi è piaciuto parecchio.
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La recensione I’ll sleep in a perfect dream di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-19 12:15:00
COMMENTI (1)
Grazie per la stupenda recensione