Il nuovo lavoro della band romana picchia ancora più duro rispetto all’ep d’esordio e propone 12 pezzi rock carichi di adrenalina
Dopo “Attenzioni inutili”, l’ep di cinque pezzi uscito nel 2017, i Resilience giungono finalmente al primo episodio sulla lunga distanza con “Tanto lo sapevo”, un album che segue la scia del precedente lavoro picchiando ancora più duro.
Si tratta pur sempre di un debut album, per cui la cifra stilistica del trio romano è ancora un po’ acerba e tende a ricalcare le orme dei capifila del rock alternativo cantato in italiano, i Ministri in primis (con cui inoltre i nostri hanno in comune il fatto che il cantante è anche il bassista). Ai Resilience però piace spaziare tra le proprie influenze, spingersi oltre e sperimentare soluzioni più personali, perciò tra questi 12 nuovi pezzi non mancano inconsuete sfumature che vanno dal funky al blues, dall’hard rock alla psichedelia.
La voce sottile e nasale del cantante a primo acchito può stridere con il massiccio e ruggente impatto sonoro della sezione strumentale, però ascolto dopo ascolto riesce a conquistare grazie alla sua versatilità e alla capacità di interpretare i testi come se stessero bruciando in quel momento sulla sua pelle.
Gli episodi più convincenti sono sicuramente “Solidarietà” e “5.57”, ma bella anche la ballad “Vecchi limiti”, che chiude il disco con delicatezza.
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La recensione Tanto Lo Sapevo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-21 18:32:00
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