Ma che bell'esordio! Sì dai, facciamoci prendere dall'entusiasmo e dalle, tante, cose belle che abbiamo ascoltato in Fate silenzio dei Caleidø, nuova band che con una miscela di cantautorato piuttosto tradizionale e molto indie anni 2005-2010 ci ha fatto un po' scendere la lacrimuccia per il tempo passato ma anche fatto provare piacere per l'estrema qualità dei testi che abbiamo avuto modo di conoscere. Già perché i catanesi se, alla fine della fiera, fanno del pop-rock piuttosto tradizionale, è proprio nella misura testuale che trovano, almeno per noi, la loro caratteristica più interessante. Leggendo direttamente dalla descrizione che di sé fanno sui loro profili loro si presentano come una band che ha dei pezzi con protagonista ’amore, i primi incontri, Monicelli, la morte, Bulgakov, i social, la convivenza, vissuti e raccontati con lo spirito, l’ironia e talvolta la tragica serietà (no, il disagio no, basta!) tipiche dei vent’anni. Ecco in un pezzo come Le distanze, quarta traccia del disco nonché la nostra preferita, si possono rintracciare tutti gli echi e i rimandi di queste suggestioni.
Suggestioni belle e ricche che supportate dai già citati arrangiamenti basici ma di grande efficacia, fanno dei Caleidø una della band più interessanti di tutto questo 2019 che muore, almeno di quelle che si sono affacciate nel mondo musicale per la prima volta. Anche canzoni come Il maestro e Margherita per esempio, che strizza l'occhio un pochetto anche alle canzoni folk siciliane, ci è piaciuta assai e dimostra come la band catanese abbia ancora molte, moltissime forse frecce al proprio arco. Bene, noi non vediamo l'ora di farci, ancora una volta, farci trafiggere sotto il sole della Sicilia.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.