Disco d'esordio del gruppo pisano Hammamet Mon Amour
Il primo disco degli Hammamet Mon Amour è un lavoro esplorativo, nel quale la band pisana attraversa una serie di sperimentazioni e cambi di scenario: dal gridato, chitarra distorta a tinte noise si passa con scioltezza a pezzi in cui una chitarra pizzicata fa da sfondo a un parlato o a cori sussurrati e sospirati. Ma non solo: in alcuni brani (uno su tutti “Godere al Popolo”) si lanciano in una sorta di canzone cabaret, con tanto di voce in falsetto.
Questo disco si colloca a metà tra il poliedrico e la schizofrenia, e gli Hammamet Mon Amour non riescono a, o non intendono, trovare la propria identità e dimensione.
Le idee non mancano e qualche buono spunto si può trovare, come ad esempio il giro di chitarra in “Voghera di sera” è molto interessante e l'energia che sprigiona “Maria Antonietta” è notevole, ma il disco nel complesso è poco piacevole all'ascolto. Del resto le scelte stilistiche prese dal gruppo sono state coraggiose e questo sempre porta con sé una dose di rischio: il confine tra la buona riuscita o meno di un disco è labile, e forse gli Hammamet Mon Amour pagano l'azzardo preso in fase di scrittura. Sicuramente non è un disco banale e va senz'altro riconosciuto loro il merito di non aver cercato il successo optando per un disco facile, easy listening; diciamo che, forse, si sono spinti un po' troppo in là.
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La recensione Hammamet Mon Amour di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-04 21:18:01
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