Lithio Shibuya 2019 - Rock, Metal

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I Lithio sono tornati con un disco solido e massiccio che spinge a tavoletta i pedali della potenza e della melodia

Quarto disco per i toscani Lithio, “Shibuya”, oltre ad un cambio di line-up, porta una ventata di freschezza nel consueto sound della band, le cui radici sono sempre ben piantate nei magici Nineties ma vengono qui rinfrescate tramite un uso accorto e delicato dell’elettronica senza per questo far passare in secondo piano le chitarre distorte, sempre protagoniste con il loro potente impatto sonoro, che saltella vivacemente tra grunge e metal.

Le vigorose canzoni dei Lithio sono ormai portatrici sane della firma della band, che si riconosce per la capacità di mescolare sonorità violente e devastanti, che potrebbero avvicinarli agli episodi più lenti dei Metallica ma anche agli Stone Sour o ai nostrani Lacuna Coil, con grandi aperture melodiche à la Staind o à la Seether, il tutto con testi cantati in italiano che in tutta sincerità non sono il punto di forza del combo fiorentino (le liriche soccombono spesso alla retorica pur prendendo ispirazione da temi quasi mai banali) ma la scelta di cantare in lingua madre è ugualmente vincente per rendere più facilmente riconoscibili i Lithio rispetto ai numerosi colleghi anglofoni.

Non passano inosservate la potenza e la gloria degli arrangiamenti, meticolosamente strutturati per dare magniloquenza ai brani (particolarmente riusciti in tal senso sono “La lunga strada” e "La dea della guerra").

Un bel lavoro solido e massiccio.

 

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La recensione Shibuya di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-23 11:16:21

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