Garage e psychobilly nel secondo disco dei Monos, un bestiario horror da b movie nella giungla
Questo ‘Peep Show’ dei Monos in fondo è un elogio della semplicità in musica: una chitarra e una batteria, due voci (‘urla’ e ‘grida’, dai credits), una vagonata di riff rockabilly, surf, garage e protopunk, voce effettata direttamente da un altro mondo e via. Il tutto ovviamente imbevuto nel suono rigorosamente lo-fi e nell’immaginario sopra le righe che è un pezzo fondamentale del fascino delle produzioni psychobilly e di certo garage rock in stile The Cramps.. A cominciare dal titolo ambiguo, ‘peep show’, associato al monicker Monos (scimmie in spagnolo), per finire con una tracklist che è un bestiario giunglesco da horror tropicale di serie B: gorilla, serpenti, ma anche mummie, cacciatori e spaventapasseri. Dodici tracce sono tante, ma il minutaggio basso rende tutto abbastanza fruibile; in effetti i Monos danno il meglio intorno ai 2 minuti di canzone, con pezzi come ’My Gorilla’ o ’Mummy Dance’, mentre andando oltre si rischia la stanchezza (vedi ’Vietcong’, nonostante il riff bestiale). ‘Peep Show’ è comunque un ottimo ascolto per gli appassionati del genere, un piacevole divertissement per qualunque amante del rock n’roll e sicuramente una bella botta dal vivo per chiunque.
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La recensione PEEP SHOW di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-30 15:38:29
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