"[...] a partire da quel momento mi è apparso il binomio: individuale e collettivo, un binomio indissolubile"
Questa fu la frase espressa dal celebre architetto Le Corbusier dopo la sua visita al monastero de La Certosa di Firenze, che lo ispirò, seppur in via embrionale, nell'elaborazione e successiva costruzione dell’Unité d’Habitation. Ed è proprio questo capolavoro dell'arte architettonica ad ispirare "Cité Radieuse", il nuovo album concepito dalla raffinata mente di Stefano Meneghetti. Riprendendo il concetto espresso da Le Corbusier, questo disco fa emergere la volontà di far convivere, in una dimensione individuale e al tempo stesso collettiva, generi e strumenti musicali tra i più disparati. Si passa così da rumorose ed incalzanti parentesi elettroniche, concentrate principalmente nella prima metà del disco, ad altre più intimistiche, nelle quali le tastiere rivendicano il loro spazio a discapito dei sintetizzatori. Con un'estrema cura al dato musicale e alla produzione dello stesso, "Cité Radieuse" si presenta all'ascoltatore come un disco complesso ed estremamente equilibrato, nel quale nulla viene lasciato al caso. Caratteristiche queste, che richiamano inequivocabilmente il mondo dal quale tra ispirazione l'intero lavoro: quello architettonico. Chapeau!
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