vinylf#%ktory Poi ti giri e fai un sorriso 2019 - Rock, Psichedelia, Grunge

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Dopo 7 anni di silenzio la band veneta torna con un disco dedicato ai nostalgici degli anni 90 ma anche ai giovani amanti delle chitarre ruvide e distorte

L’ultimo lavoro targato Vinyl Fucktory è stato “Non preoccuparti” e risale al 2012, per cui il trio – in passato quartetto – di rocker veneti non si cimentava con le produzioni discografiche da circa sette anni. Durante questi lunghi anni però, pur essendo successe diverse cose (figli, remix, cambi di line-up…) la musica non deve esser mai stata troppo lontana dalle loro vite e oggi Marco Gianese (voci, chitarre), Diego Cimarosti (basso, voci) e Matteo Montagner (voci, chitarre, batteria, pianoforte, synth), ovvero l’attuale formazione dei Vinyl Fucktory, si ripresentano sulle scene con “Poi ti giri e fai un sorriso”, un nuovo lavoro sulla lunga distanza che rappresenta il vero ritorno della band nel panorama rock alternativo italiano.

Il nuovo lavoro si presenta con una dozzina di pezzi solidi e levigati, massicci e oscuri, cantati in italiano (ad eccezione di “Trust me” e “Under my skin”), in cui gli arrangiamenti si muovono tra richiami post-grunge, schiaffoni hard rock e ricamature elettroniche, in una sintesi estrema tra Garbage, Nirvana, Placebo, Smashing Pumpkins e Blur. Le liriche, invece, riprendono il filo del discorso lasciato a metà dopo il 2012, guardando con malcelata amarezza quello che accade nella società di oggi, spingendosi anche dentro se stessi per contemplare gli effetti che il mondo esterno ha sui protagonisti dei testi (“perché io e te siamo vittime”, come cantano in “Troppo presto”).

“Poi ti giri e fai un sorriso” sembra un disco dedicato a tutti i nostalgici degli anni 90 ma anche i rari esemplari delle nuove generazioni che amano le chitarre ruvide e distorte troveranno in questo disco pane per i loro denti.

 

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La recensione Poi ti giri e fai un sorriso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-27 18:12:00

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