A volte il senso epico scade nella retorica, e allora anche l’ideale per cui si combatte comincia a puzzare come certi sottoscala umidi e bui.
Niente sole dell’avvenire, cerca e cerca, dietro a falce e martello in bellavista e al gran spargimento di rossofuoco ci trovi solo un’arma che spara senza sosta sui manifesti elettorali. Le stesse facce tutte in fila, tirate a lucido, peccato accanto a peccato, la commedia umana si ripropone con tutti i suoi gironi infernali.
Suoni ben amalgamati, gli strumenti si compenetrano armoniosamente restituendo potenza non banale né ocafona. I testi però sono un’altalena di osservazioni pungenti e senso critico esercitato su temi socio-politici troppo spesso sfocianti nel luogo comune, nella chiacchiera da bar, nello slogan da centro sociale recitato da figli di papà annoiati. Come dire: troppe cappa.
La voce non è convincente: trovatele una forma e un colore che si intonino con il resto.
RATMdi borgata.
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La recensione Ikonoklasta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-08 00:00:00
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