Il poliedrico Marcello Maietta assume l’alter ego di Brando per far conoscere al mondo anche un altro lato del suo talento, quello musicale. Maietta è infatti noto ai più per la sua carriera di attore (“Il figlio più piccolo” di Pupi Avati al cinema, “Il paradiso delle signore” in TV, solo per citarne un paio) e dalla sua professione principale si può immaginare che il moniker da musicista sia stato scelto in onore dell’immortale Marlon Brando. Dall’incontro con dei valorosi compagni di squadra quali Francesco Casadei Lelli (synth e pianoforte), Michele Tomasini (chitarra e cori), Gianluca Amici (basso) e Andrea Piccinini (batteria) è nato questo “Le nostre verità”, primo album del progetto musicale di Maietta, che permette di scoprire come la voce dell’attore, calda, oscura e a tratti graffiante, riesce a dare interpretazioni profonde e sofferte anche alle canzoni e non solo ai suoi copioni.
“Le nostre verità” è un album di dieci pezzi, in cui il primo (l’inquieto e palpitante “Intromissione”) e l’ultimo (il drammatico “In abbandono (elogio al tempo)”) sono brani strumentali e fanno da sipario alla speciale messa in scena che si costruisce canzone dopo canzone: non una recita questa volta, niente finzione ma solo “verità”, appunto, le proprie personali verità, che si possono leggere mentre scorrono come un fiume in piena nei brani introspettivi e tormentati di questo lp.
L’attenzione principale dei testi gira intorno alla “metafora della vita, della rinascita, dei sentimenti”, come spiega la presentazione, e nella title-track si ritrova anche una frase tratta dal film “Quinto potere” di Sidney Lumet (pellicola del 1976 ma decisamente attuale per la sua pungente critica nei confronti del mondo della televisione) che contribuisce a sottolineare il desiderio di rapporti e sentimenti autentici che muove il protagonista delle canzoni di “Le nostre verità”.
Gli arrangiamenti dell’album delineano bene i tratti del rock cantautorale italiano più tenebroso e con sfumature elettroniche, arricchendosi talvolta di suggestioni prese in prestito da altri generi musicali. Più che cercare una propria cifra stilistica musicale, però, “Le nostre verità” sembra voler utilizzare il linguaggio della musica per comunicare le riflessioni di Brando sulla vita e sicuramente riesce nel proprio intento.
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