Inizia la settima traccia, Hypnotic Faun, e in redazione capiamo quasi immediatamente come non solo questo pezzo sarà il nostro preferito di Saga ma anche di come l'esordio di/degli I am Invisibile sia uno degli esordi in campo shoegaze più interessanti dell'anno. Già perché il progetto nato quasi per caso dalla mente di una singola persona ma poi via via allargatosi, con calma e senza fretta, ad una vera e propria band che opera nell'ambito shoegaze. Sì giusto shoegaze ma di che genere? Per rispondere a questa domanda basta ascoltare la traccia successiva, Raw Lines. Questo pezzo è un'ottima cartina di tornasole per comprendere come Saga sia un disco che parte da uno shoegaze piuttosto tradizionale ma che, ben presto, vira nelle sue direzioni più sperimentali, donando all'ascoltare un coefficiente atmosferico veramente imponente, anche grazie ad una buona, anzi ottima registrazione.
I pezzi sono dodici e la qualità media si assesta sempre su un livello piuttosto alto; forse solo alla fine, giusto una manciata di pezzi sarebbero potuti essere realizzati con un pizzico di ispirazione in più ma siamo davvero ai dettagli. Quello che rimane, quello che resta, quello che è davvero importante rimarcare con forza e come Saga sia un disco possente e dolce al tempo stesso, proprio come il miglior shoegaze in circolazione.
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