Travellin' South è il primo omonimo ep della band laziale. Nomen omen dicevano i latini, in effetti, mai come in questo caso il titolo esplica perfettamente le dichiarazioni d’intenti. S’intenda con sud quello degli Stati Uniti, ovviamente, un orizzonte musicale che si estende tra il deserto californiano e le sterminate prateria texane.
Travellin' South, a mio avviso, non parte nei migliori dei modi, in particolare, “Devil Slave” denota quella vena epica che alle mie orecchie risulta sempre eccessivamente cacofonica. Ma da “Flames boogie” in poi emerge la vera anima del trio, un sound che non saprei descrivervi meglio che con queste parole: immaginatevi un cow boy che scopre l’heavy metal ed imbraccia una chitarra elettrica anziché una carabina.
Blues e country sono l’ovvio punto di partenza, insomma, tutto quell’immaginario sonoro legato a Kid Rock e l’Alabama. La particolarità dei TS risiede nella loro capacità di rielaborazione degli stilemi americani entro un’ottica marcatamente “pesante”, sulla scia degli Eagles Of Death Metal, compiendo l’operazione esattamente opposta a quella degli Hayseed Dixie che invece, “bluegrasseggiano” (passatemi il neologismo) brani degli AC\DC, dei Led Zeppelin e di altre icone dell’hard rock.
Assoli spinti alla Lynyrd Skynyrd e ritmi sempre sostenuti. Un bel rodeo country hard rock.
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