Un album semplicemente meraviglioso: evviva gli Afrodream di La Teranga
Una specie di idillio magico è quello che abbiamo provato lungo tutto l'ascolto, reiterato ancora e ancora e ancora una volta, di questo La Teranga degli Afrodream. La band torinese infatti, sul finire di questo 2019, ci ha regalato un disco incredibilmente denso di buone e belle vibrazioni che trova la sua migliore espressione, almeno per noi, nella traccia numero otto, Imigre. Non soltanto il testo è particolarmente significato in questo ben preciso momento storico ma è la musica, possente e divertente, con quei fiati che sferzano l'aria e danno il giusto ritmo all'afrobeat che via via sale, a certificare come gli Afrodream siano davvero una grande band. Una grande band non soltanto dal punto di vista qualitativo ma anche numerico e esperienziale.
Infatti come dicevamo Ungaretti nel disco-capolavoro, La vita, amico, è l'arte dell'incontro gli Afrodream sono la concretizzazione di questo pensiero poetica nella vita vera. Giù perché la band torinese è nata quattro anni fa dall’incontro di Abou Samb, Senegal (voce, percussioni), Eddy Gaulein Stef, Martinica, (basso), Ariel Verosto, Argentina, (piano, flauto traverso), Luca Vergano (chitarra), Jacopo Angeleri (batteria), Simone Arlorio (sax), italiani. Ecco allora che queste storie e gusti diversi si sono uniti, non come un pugno ma come una carezza che solletica il viso, per darci un disco sfaccettato, pieno zeppo di trovate geniali e che, banalmente, non vediamo l'ora di poter ascoltare dal vivo. Viva gli Afrodream, viva la musica bella e abbasso le barriere. Che tanto quelle, alla fine, escono sempre sconfitte.
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La recensione La Teranga di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-28 19:25:00
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