Ecco finalmente il debutto discografico dei Rosa Alchemica, band romana che ci aveva ben impressionato nel suo precedente DemoCD.
I Rosa Alchemica confermano la loro tendenza a un suono post-CSI ma indubbiamente la loro ricerca compositiva li porta a esplorare dimensioni sonore che riescono ad assumere una propria identita'.
Oltre ai cinque brani gia presenti nel DemoCD, ora incisi in maniera professionale e per i quali vi rimando all'altra recensione, troviamo altre 6 composizioni per oltre cinquanta minuti di musica, articolata tra giochi chitarristici minimali e fragorose esplosioni, camminando su un filo musicale comunque unitario.
Le liriche di Fabrizio Santarelli risultano frutto di pensieri ermetici, spesso incentrati sul rapporto tra percezione visiva e flusso della coscienza, che grazie ai frequenti duetti vocali con Emanuela Loche instaurano atmosfere surreali e molto teatrali.
Il CD si apre con L'estensione, brano sospeso su intriganti rumorosita' e del quale e' previsto un video che dovrebbe apparire sulle emittenti nazionali.
La recitazione dei versi di Allucinazione Estatica e' accompagnata da suoni ripetitivi che possono sembrare campionati, tendenza questa che appare anche in altri brani, ma come viene precisato nel book del CD "Ogni suono e rumore di questo disco e' interamente e rigorosamente suonato".
A tratti affascinante Un buco nella mente costruita su armoniche di chitarra e dissonanti distorsioni, lasciando spazio a momenti di melodia, peraltro piuttosto rari in questo lavoro.
Sale la tensione nell' irruenta Idee coprenti tra chitarre sature e ritmo intenso, ma comunque senza le forti dissonanze che invece appaiono in Spleen et ideal angosciante marcia noise guidata da un basso incessante e impreziosita, nel crescendo finale, da una citazione tratta da Les Fleurs du mal di Baudelaire.
La chiusura del CD spetta a In attesa che il progetto sia piu' blu, brano rilassato e sospirante, accompagnato da suoni dolci e scandito da un basso avvolgente.
Nonostante alcuni momenti di abbandono agli insegnamenti dei CSI, la proposta dei Rosa Alchemica si conferma artisticamente valida e il CD scorre in maniera coerente e piuttosto convincente nella scelta delle atmosfere, attraversate da un flebile senso di angoscia che a tratti viene prepotentemente allo scoperto.
Vista la difficolta' si tratta di un CD non per tutti, ma da prendere in seria considerazione se amate un certo tipo di sonorita' su cui pensare durante l'ascolto.
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La recensione Il Blu e' un Colore Oscillante di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-05-31 00:00:00
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