Io sono ladro di Ladro è un disco marcio, abbozzato e non completamente riuscito. E meno male. Se vi abbiamo spiazzato con questa frase vi diciamo che l'abbiamo scritta non solo con cognizione di causa ma in chiave, assolutamente, positiva. Già perché pezzi come Orrendo agosto la chitarra scordata di Ladro sono una vera (e un po' fottuta) boccata d'aria fresa in un mondo musicale, anche e soprattutto, italiano molto paludato e dove i cliché regnano sovrani. E invece, sotto le feste, ecco che arriva questo album così strano, così, appunto, marcio&strambo a scompaginare gli schemi e il senso del gusto acquisito negli anni. Io sono ladro conquista proprio perché è diverso, intimamente diverso da qualsiasi (o comunque in larga misura) proposta musicale di quest'anno, con quel misto di grunge da cameretta e new-wave chitarrosa che non poteva non conquistarci. Poi certo, raffreddando un pochetto l'entusiasmo, ci accorgiamo che la proposta musicale non sia così innovativa, anzi e che in una certa misura ricalchi schemi e parabole pregresse. Tuttavia la forza, dirompente, del suo messaggio rimane intatta anche dopo un buon numero di ascolti che ci permettono di ribadire come Ladro abbia realizzato proprio un bel lavoro. Un lavoro semplice, onesto e graffiante, che non scende a patti con niente e nessuno. Non molto natalizio è vero, ma sicuramente molto Rockit. E, come leggiamo nella sua bio, a proposito della realizzazione di questo disco abbastanza adorabile: sporche registrazioni casalinghe, in perfetta solitudine, tra l' underground di una cameretta e la polvere delle mie chitarre scordate.
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