Riverberi e paesaggi, sonori, inquietanti per Dolore di Fantasmi
Se intitoli il tuo disco Fantasmi, evidentemente, un minimo di suggestioni legate alla paura o, quantomeno, all'ansia per qualche presenza spiritica non meglio definita lo vuoi indurre. Ecco seguendo quest'idea, forse un peregrina ma non del tutto erronea, abbiamo letto e ascoltato Fantasmi, album uscito per la statunitense Horror Pain Gore Death Production, di Dolore e ci siamo ritrovati, perfettamente, a nostro agio. Già perché in pezzi come Paese Deserto l'intricato gioco compositivo, ora virato verso la sottrazione degli elementi ora calibrato più sulla sovrapposizioni di strati sonori, ci ha davvero divertito e, perché no, un poco inquietato. I riverberi del disco hanno rimato bene con le ansie del nostro cuore, potremmo dire con fare un poco pomposo ma non così lontano dalla realtà.
Una realtà che si presenta sotto forma di album elettronico pieno dei già citati riverberi, con alcuni momenti che potrebbero ricordare certo shoegaze più concettuale ma che ben presto tracimano non solo nello sperimentale ma quasi nell'orchestrale, nella colonna sonora di film. Film dell'orrore, chiaramente. Forse per questo motivo, forse proprio per amore del cinema e delle colonne sonore, che la nostra traccia preferita è la numero undici, Chiudi gli occhi/Ritorno alla casa: Giorgio Trombin aka Dolore qui infatti ha davvero realizzato una mini-suite che ci starebbe benissimo come accompagnamento di una scena piena di paura, tensione e, giustappunto, Fantasmi. Bel lavoro per l'artista siciliano, non così leggero e immediato come avrete potuto capire, ma davvero molto buono.
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La recensione Fantasmi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-18 08:11:20
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