L'ombra del Vesuvio ha favorito, nel corso dei decenni, l'affermazione di linguaggi artistici unici da definire; rapportati al contesto nazionale, i suoni e le parole hanno plasmato strade proprie, forti della secolare commistione che caratterizza la città di Partenope, sul piano sociale e per i conseguenti risvolti. È questo il contesto che porta, nel giorno emblematico dedicato al patrono San Gennaro, il collettivo Napoli Milionaria alla pubblicazione del disco d'esordio intitolato “Trap Neomelodica vol. 1”.
Una raccolta in stile antologico per il genere neomelodico, coronando una progettualità iniziata due anni fa con la comparsa sul web del singolo “Napule 'e notte”: l'ente uno e trino formato da 41BI$, 17 & YOUNG CIRO ha accuratamente selezionato e ridefinito alcuni tra i principali tormentoni che agli sgoccioli dello scorso millennio sono riusciti a spaccare in due le eterogenee stratificazioni di Napoli. Perché se da una parte Franco Ricciardi, Tommy Riccio, Mario Merola, Ciro Ricci e Maria Nazionale (per citarne alcuni) venivano disprezzati ed accolti con imbarazzo e sorrisetti dalle frange upper-class, tanti ascoltatori hanno trovato in queste storie di un quotidiano difficile lo specchio nel quale rivedersi con qualche dolore in meno. E parliamoci chiaro, se sei cresciuto negli anni '90 a Napoli e provincia queste canzoni in un modo o l'altro le conosci e puoi solo sorprenderti del nuovo abito confezionato da questi sarti del suono: bassi che fasciano alla perfezione le curve dei testi, tappeti electro e beat che segnano la direzione artistica del decennio appena iniziato. Tutto vive un equilibrio sottile che non si spinge mai oltre quel precario margine che segnerebbe un clamoroso scivolone, dimostrazione di come il progetto sia esploso dopo una lenta e costante maturazione.
Sul filone della (ri)scoperta delle caleidoscopiche melodie napoletane, tra il grosso lavoro portato avanti da Nu Guinea e Liberato (in ambo i casi, anche sul piano testuale) si posiziona orgogliosamente Napoli Milionaria, meritevole di aver scovato tra i tesori di San Gennaro dei diamanti impolverati, restituendoli al pieno splendore con un lavoro di cesellatura magistrale. Ogni riferimento non è puramente casuale, perché è già dal pezzo introduttivo che si parla di preziosità mischiando sacro e profano, proprio com'è la musica neomelodica. Chi ha orecchie, intenda.
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