Un disco autoprodotto ma che dice molto
Monument di BEM è un disco autoprodotto che dice molto e dell'artista in questione e del suo immaginario. Siamo di fronte, è bene dirlo subito, proprio a inizio recensione, ad un lavoro sicuramente perfettibile in più punti ma che, nonostante ciò, ha una sua verve e anima molto personale ed è su questi aspetti che ci siamo maggiormente focalizzati. Prendiamo, ad esempio, Maschere, la seconda traccia. Si tratta di un pezzo ben realizzato in cui veniamo a conoscenza dell'immaginario e del mondo che ha in testa BEM. I suoni sono taglienti, prodotti in modo buono e sono in grado di presentarci una sorta di ritratto dell'artista da giovane in modo abbastanza fedele.
C'è la trap certo, tanta anzi tantissima ma ecco che, ogni tanto, spunta anche il rap più old-school e qualche parte, addirittura, di electronic-music dura&pura. Insomma l'artista pugliese di Trani non si risparmia certamente in questo suo lavoro. Lavoro che però, nonostante una durata considerevole e un numero di canzoni sostanzioso, rischia, ogni tanto, di pararsi di fronte a noi come un po' scollato. Infatti la qualità ondeggia troppo tra un livello ottimo, se non decisamente molto ma molto interessante e passaggi che funzionano molto bene o, ancora peggio, paiono la copia di altre suggestioni. La personalità BEM c'è l'ha ed è questo quel che conta: ora staremo a vedere se saprà metterla in mostra a 360 gradi.
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La recensione Monument di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-27 08:10:11
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