La capacità di scrivere canzoni orecchiabili che al tempo stesso non siano banali poltiglie che riciclano idee e concetti triti e ritriti non è da tutti, soprattutto quando il genere di riferimento è il pop “da classifica”. Il cantautore partenopeo Belfiore è però sulla buona strada per la realizzazione di questa mission tutt’altro che impossible, visto che con il suo nuovo EP, “Indianapolis”, comincia a delineare un profilo della sua musica più peculiare rispetto all’eponimo album d’esordio pubblicato l’anno scorso.
“Indianapolis” si fa apprezzare subito con “Fuori”, pezzo dalle melodie piacevolmente ruffiane, con un ritornello che entra in testa per restarci ben oltre la durata del brano e soprattutto con un testo che alterna splendidamente lingua italiana e dialetto (espediente che si ripeterà qua e là nel dischetto rendendo spesso caratteristica la proposta). Lo stesso livello si mantiene anche con la successiva “E tu stai ancora sognando…” mentre si comincia leggermente a calare con “Guarda qui! Guarda là!”, una sorta di spartiacque tra le idee migliori e quelle meno ispirate. L’episodio meno interessante è proprio il nuovo singolo, “Babbo Natale arriverà”, mentre “Come deve andare” chiude l’EP con rilassata fiducia.
L’impressione finale è che l’attenta produzione e la cura degli arrangiamenti impacchettano bene le canzoni di Belfiore ma è quando il nostro affonda la penna nella terra che circonda le sue radici che vengono fuori i risultati migliori.
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