Quel che l’estate semina, l’inverno raccoglie; così “Spiagge adriatiche” arriva col freddo a parlarci del caldo, di amori estivi che ancora bruciano sulla pelle, legati da un filo sentimentale che si srotola lungo i lidi dell’Adriatico. E’ tempo di festa o di indagine interiore? Questo ep ci sembra piuttosto il resoconto di una passeggiata dentro sè stessi, tra ricordi e vita presente. Riccardo Schiara, in arte Arashi, ce lo racconta e si presenta: già nell'apertura dei concerti di Achille Lauro e Cosmo e dopo i primi singoli, ora si affida alle premure elettroniche di un cantautorato pop intelligente, ora ad un make-up più soul; a suo modo un movimento di forme morbide, tra spinte vocali e impulsi sintetici.
Le canzoni di “Spiagge adriatiche” hanno il potere di riportare in vita odori estivi che appartengono ad un luogo preciso ma che, in verità, si riferiscono alle rive dell’anima in cui Arashi ci invita a stare per un po', suonando ricordi. “Incubo” apre l’ep e arriva dolceamaro, potente come la sua voce; rapidamente traghetta il cuore fino alla penombra di “Angeli”, dove non si perde il gusto per le melodie e per la canzone pop colta. Al centro dell’ep suona la title track in cui la malinconia flirta con la leggerezza, quasi un venticello d’estate ad accarezzarci la pelle. E Arashi continua a maneggiare il suo pop piacevole anche in “Manifesto”. Tutte le canzoni dell’album sono dense come l’esigenza di esprimersi.
Ecco perché “Spiagge adriatiche” si presenta come un ep di esordio in cui nulla è nascosto e tutto è dichiarato. Senza dubbio un bell’ascoltare.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.