Sonorità curate e accattivanti per un debutto che apre al meglio il 2020
"Il Primo Ritratto" è il disco d'esordio dei Libet, duo torinese che propone un pop d'autore molto intimo con sonorità morbide e melodie a cavallo tra dream pop e IDM.
Il disco è composto da otto tracce che si susseguono come se fossero una sorta di frammentato dialogo interiore dell'autore: l'atmosfera eterea del brano d'apertura "Lei" e quella più ritmata "Stasi" aprono un lotto di brani in cui sunth, voce, batteria e chitarra partoriscono sonorità molto profonde, un'eco che sembra giungere direttamente dalla testa. Sempre a metà tra i Radiohead di "Amnesiac" e i Subsonica più acustici (specialmente per quanto riguarda la linea vocale), i Libet propongono un itinerario sonoro suggestivo e mai banale che culmina in brani talvolta particolarmente complessi e richiedenti più ascolti per essere assorbiti, come ad esempio "L'indirizzo sbagliato".
Il debutto discografico dei Libet lascia certamente ben sperare per il futuro, sonorità curate e accattivanti che aprono al meglio il primo mese discografico del nuovo decennio
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La recensione Il Primo Ritratto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-08 12:05:59
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