MardRe: l’amore della madre, la forza del Re, lo yin e lo yang, vita e morte, cuore e cervello: c’è tutta una semplice ma precisa filosofia nella musica del rapper trentino, un percorso di resilienza e ricerca “negli opposti degli equilibri” (’Volando nell’etere’) che segue a una perdita tremenda, di cui Mardre, al secolo Fabio, ha assunto le responsabilità e “intende condividerle”. Condividerle ovviamente tramite i versi e le rime, uno stile classico e abbastanza tecnico (del resto Fabio rappa dai primi anni di esplosione del rap italiano, e si sente) in cui condensa con determinazione la sua visione e il suo percorso. Nel breve lasso di cinque tracce MardRe riesce a raccontarsi bene e a rivestire il suo racconto di diversi abiti musicali: quello più efficace è la bellissima sintesi di funk e hip hop suonato, basso chitarra, batteria e un po’ di tastiere, che apre il lavoro con ’Volando nell’etere’ e ’Confesso’. Anche i beat più hip-hop oriented di ’MardRe’ e quello quasi etereo di ’Voci’ si difendono, mentre l’intenso spoken words ’Il mio destino’ stenta a decollare. Tutto sommato si tratta di un EP abbastanza acerbo, un ottimo biglietto da visita di un progetto da continuare a rifinire e che però già ottiene, soprattutto nelle prime battute, un impatto galvanizzante.
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