Arpeggi dolci per tempi violenti. Al termine dell'ascolto di The Traveller EP di Guitar Jama è stata questa la frase, sorta di riassunto intimo e personale, che ci è balenata nel cuore prima e poi nella testa. Già perché il lavoro che abbiamo di fronte è un lavoro sicuramente ben realizzato ma con un gradiente emozionale, almeno per noi superiore al solito. Già perché, ad esempio, un pezzo come Pure Hearts è tutto quello che oggi, alla luce di questi tempi violenti e crudeli, possiamo chiedere ad una canzone folk: ovvero dolcezza ma non stucchevolezza, un testo semplice ma non banale e quel ritmo che, piano piano, sale dai nostri piedi e ci riscalda, ancora una volta, il cuore e poi il cervello. Se state a pensando al Bon Iver prima maniera il paragone è ingombrante certo ma neppure così sbagliato, almeno concettualmente parlando.
Guitar Jama da Milano è riuscito con una manciata di elementi a compiere un piccolo, anzi grande miracolo di inizio anno: ovvero fare qualcosa di grande con poco ed è una cosa da rimarcare. Altra cosa che va sottolineato di questo ep che ci fa ben ben sperare per l'anno che abbiamo davanti è la qualità dei testi. Testi in inglese che, come abbiamo ricordato poco fa, pur non presentando chissà quale grado di complessità sono diretti, essenziali e giusti, specie se accompagnati da arrangiamenti del genere. Un ep puro, potremmo dire, dolcissimo ma che non allappa se fosse una birra: e noi abbiamo sempre sete di simili sapori no?
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