Ballare, e pure di gusto, nel buio anzi nel dark più assoluto. Potrebbe essere questa la sintesi, certo un poco affrettata ma non così lontana dalla realtà dei fatti, per descrivere questo Analogue Influence di Resonanz Kreis. Già perché partendo proprio dalla musica elettronica e dance più virata alle tinte fosche, Resonanz Kreis in questo nuovo disco riesce a costruire un discorso molto personale, ricco di trovate interessanti e, soprattutto, che non rinuncia a farci ballare sul dancefloor. Magari ecco solo un po' vestiti di nero del solito.
Prendiamo ad esempio una traccia come Prosody, la numero quattro. Questo pezzo a noi è particolarmente piaciuto perché si può usare con facilità come cartina di tornasole per l'intero disco caratterizzato com'è da suoni profondi e ipnotici, che trascinando l'ascoltatore in una sorta di loop temporale e ritmico in cui la luce del sole è assolutamente bandita ma, nonostante ciò, non ci si sente perduti ma, diciamo così, salvati. Ecco proprio questo discorso legato al fatto di non avere paura del buio è un po' il filo rosso che unisce tutte le tracce dell'album che, a parte una lieve curva decrescente verso la fine, si mantiene sempre su un livello di qualità molto alta (e con la chicca di quei suoni analogici che ci fanno sempre sempre emozionare). Un lavoro quindi che ci ha, decisamente, convinto quello dell'artista di Cuneo e che, ancora una volta, ci ha fatto danzare di gusto nel buio di una notte senza stelle.
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