Torna puntuale la compilation degli artisti dell’etichetta veneziana che sorprende per la varietà di proposte intense e interessanti
Sembra ormai un appuntamento (graditissimo) quello con le compilation “Pipapop Corn” diffuse puntualmente da un paio d’anni, “esattamente allo scoccare della mezzanotte di Capodanno” – come ci tiene a precisare il comunicato stampa, dalla Pipapop Records, che con queste raccolte omaggia tutti coloro i quali durante l’anno hanno avuto modo di approcciarsi e appassionarsi agli artisti che fanno parte della propria scuderia.
Seguendo musicalmente l’orientamento libero e variegato della prima raccolta, pubblicata l’anno scorso, la label veneziana propone in questo secondo volume una dozzina di brani altrettanto coinvolgenti, di cui uno (“Great escape” di Leptons) proviene dalla Beautiful Losers, la giovane etichetta con cui evidentemente la Pipapop condivide la passione per i suoni eterei dall’anima acustica e che già aveva partecipato alla raccolta precedente con un altro paio di brani (quelli di Are You Real? e A Red Idea).
La Pipapop si è fatta ormai da tempo apprezzare come terra fertile da cui germogliano artisti dagli stili diversi e personali che seguono liberamente le coordinate di generi musicali eterogenei ma gravitanti tutti intorno alle varianti più “indie” del folk, della psichedelia e del pop cantautorale. Gli stessi generi musicali sono alla base anche di queste nuove canzoni, quasi tutte cantate in inglese, che offrono un cospicuo ventaglio di sfumature, dall’appeal vintage più evidente di “Butter cookies home” del Capitano Merletti alla ruvida inquietudine di “Cup of tea” di Elkann Henudo Chaotic Set, dalla follia lo-fi di “The summer was magic” di La Mela (del Piave) alla malinconia soffusa di “I know, I knew” di Aza fino a chiudersi con la scrittura libera e i timbri insoliti di “On top of our world” di Emma Grace. Tutte proposte (sia queste che quelle che per questioni di spazio non possiamo citare) che, oltre a far brillare la compilation di luce propria, riescono anche in quello che è l’intento principale di questa operazione, ovvero proiettare gli ascolti sui singoli lavori dei vari artisti, perché è evidente che nascondono tutti meravigliose sorprese.
---
La recensione Pipapop Corn Vol. 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-11 21:58:23
COMMENTI