Fra i Duran Duran e l'r'n'b moderno, il funk ed il nu soul, un ottimo disco pop per questo secolo retromaniaco.
Nella valanga inarrestabile di revival anni ‘80 che ci ha travolto negli ultimi anni, è una sorpresa riuscire a trovare una band che parte da una delle ricette sonore di quegli anni che non è stata (ancora) riproposta fino alla nausea, riuscendo anche a confezionare un prodotto fresco e personale. I calabresi MyOwnMine partono da un synth-pop-rock funkeggiante che riprende la lezione del miglior pop eighties, quello delle band simbolo del new romantic Duran Duran e Spandau Ballet (’Shut The Door’), ma anche quello più autoriale alla Phil Collins (con tanto di semi citazione in ’I Can Feel It In The Air’). Un effetto revival che sarebbe tutto sommato soddisfacente, se non altro per la qualità degli arrangiamenti e la scelta dei suoni, e che però viene arginato da una forte iniezione di funk e r’n’b. Un’impronta presente dalle prime tracce, a costituire una nota distante (ma non troppo) dal “pop bianco” che citavamo prima, ma che emerge soprattutto nella seconda metà del lavoro; e in brani come’My Heart In Your Stomach’ e ’My Possession’, in effetti, risuonano sicuramente il pop-rock funkeggiante e l’r’n’b di quegli anni, Prince in testa, ma anche gli ultimi ritorni di certe ritmiche e sonorità nella recente ondata nu soul e funk/r’n’b, quella di Andersoon Paak ma anche quella più radio friendly di Bruno Mars. Insomma, il trio calabrese riesce a mettere giù un disco fedele ad un certo tipo di suono e di scrittura, dribblando però il rischio del revival senz’anima e riuscendo ad aggiungere accenti interessanti ad un lavoro ben scritto (con l’eccezione forse di un paio di momenti di stanca) e ottimamente suonato. Poteva essere un disastro, e invece è un ottimo disco di pop per questo secolo retromaniaco.
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La recensione Everything Is In Perspective di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-28 12:12:24
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