Francesco-C
Ulteriormente 2005 - Punk, Pop, Elettronica

Ulteriormente

Veste completamente nuova per Francesco-C, formazione che ruota intorno alla figura di Francesco Cieri, stravagante personaggio proveniente da Aosta. In seguito alla pubblicazione di “Standard”, album del 2002 edito sempre dalla Mescal, mister Cieri è tornato dopo aver rivoluzionato la band ed i suoni. Abbandonata l’elettronica, che assieme a chitarre ruvide creava un rock digitale in bilico tra episodi dai buoni risultati ed altri da dimenticare, oggi si presenta in modo più essenziale. Voce, chitarra, basso e batteria. Stop. Veemenza punk e ballate pop. D’altronde, lo canta lui stesso nella canzone d’apertura: “In questo posto adesso invece è tutto nuovo”. Le filastrokke (le “k” non sono una mia mania da adolescenziale linguaggio sms, ma una precisa scelta dell’artista aostano), che tanto avevano caratterizzato il precedente album, sono state un po’ messe in disparte. L’unica eccezione è quella di “Ulteriormente”, title-track che è anche uno dei brani più divertenti di questo album, su ritmi beat-punk ed uno stile di fondo che ricorda le linee generali di “Standard”. I temi delle liriche, invece, seguono il percorso già tracciato in passato: incomprensioni, gradito malessere, droga, perdenti ottimisti (??!!). E poi un complicato rapporto padre/figlio (d’altronde Francesco, per look e idee, non rappresenta certo il classico “figlio ideale”) e la rabbia violenta verso i critici (musicali, ovviamente). Oltre alla citata “Ulteriormente”, nel disco si distinguono “La lista della spesa”, rumore a più velocità per un hard-rock dalle reminiscenze surf e la conclusiva “Sopportarsi”, in palese stile Audioslave e paraggi. In questo album l’originalità è pari a zero (ascoltare l’inizio di “Esterno”, uno degli episodi meno convincenti del disco: come non trovare assonanze con i coretti femminili di “M-obscene” di mister Marilyn Manson?), eccezion fatta per le liriche, ma trovo “Ulteriormente” a tratti divertente. Fanno saltellare le vibranti song di ispirazione punk verace, mentre allietano i timpani alcune ballate che, seppur semplici e non pretestuose, risultano gradevoli. Qualche episodio sotto tono c’è comunque, come “Perdente nr. 1” o come qualche accenno troppo melenso che li rende epigoni di gruppi quali Litfiba e Negrita, entrambi presi in considerazione (sigh!) nell’ultimo periodo, quello più marcatamente pop (vedi “Fuori città”). E’ la prima parte del disco a far pendere l’ago della bilancia verso il negativo, mentre le ultime quattro tracce ne risollevano le sorti, con una maggiore ricercatezza ed attenzione ai suoni, piuttosto che alla rabbia nonsense, “ulteriormente” troppo vicina allo stile degli Skiantos. Ma da uno come Francesco-C qualche errore ce lo si aspetta sempre, anche esplicitamente. Canta infatti “Io per non sbagliare, sbaglio ulteriormente”. Per fortuna, in qualche caso ci azzecca e riesce a non annoiare. Questo è il sunto: ascoltandolo non ci si annoia. Ci si diverte e ci si incazza a fasi alterne. E questo continua anche ad essere un limite del signor Cieri...

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