Edgar di D.Ratz, nuovo EP della Stoned Saints Records, è un lavoro breve ma dalla personalità caratteristica. Si tratta di sei tracce di , titolate con un numero crescente di ’X’, da X a Xxxxxx’, che fanno da tappeto per le liriche cupe dell’mc avellinese. Siamo davanti ad una sorta di concept album, con le produzioni che seguendo il numero delle X sono organizzate in una sorta di crescendo. Si parte con due tracce senza ritmica e dalla una curiosa atmosfera sospesa su fraseggi funky blues (il sax ’X’ e il fraseggio di chitarra di ’Xx’), per arrivare al riff “che fa invidia a Benson” di ’Xxx’ e alle batterie old school punteggiate di tastiere delle ultime tre tracce, i breakbeat aggressivi di ’Xxxxx’ e la narcotica traccia di chiusura. Nei pochi minuti a disposizione, il sound di ‘Edgar’ riesce a ricamarsi addosso un’identità riconoscibile, valorizzando le barre di D.Ratz: flow lento, cadenzato, cinismo dispensato a manetta sugli altri rapper, sulle paranoie della società, sul sistema politico (in ’Xxxxx’ finalmente si fa anche qualche nome, cosa sempre più rara anche nei testi ‘politicizzati’). In un’epoca di dischi lunghi, ripetitivi e perlopiù pieni di filler, periamo di sentire più lavori così, brevi e con personalità, incisivi anche senza fare fuochi d’artificio con barre e produzioni.
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