ROZA è un disco folk che si ascolta, anzi si legge, come una fiaba
Mentre stava terminando Mother, quinta traccia di questo bellissimo ROZA di Soldier Blue (nonché nostra canzone preferita), quando ci è baluginato in mente l'idea che più che un album avevamo davanti una fiaba. Sarà stato quel folk al tempo dolce e struggente che Niccolò Fiorentino Polipo è riuscito ad instillare nel suo nuovo lavoro oppure qualche idea peregrina ma sta di fatto che solo dopo, forse colpevolmente, abbiamo scoperto che, in realtà, tutto quanto l'EP basato su una sua fiaba originale ("ROZA - A tale of Flowers and Doom") illustrata da Giulia Nutini. Ecco allora come una semplice suggestione ha trovato l'evidenza della prova dei fatti. Di questo, va detto, in redazione siamo rimasti molto contenti, contenti tanto quanto durante l'ascolto di ROZA. L'ep ve l'abbiamo detto è dolce-amaro e proprio questo sapore ti si appiccica sulle labbra e non ti lascia facilmente.
Il folk qui proposto è sì abbastanza tradizionale ma i testi, leggeri, semplici arrivano tuttavia nel profondo delle cose e se ne vedono pochi in giro così. Il cantautore milanese poi infarcisce il suo lavoro di tutta una serie di azzeccati riferimenti letterari. My Lord, per esempio, contiene citazioni a T. S. Eliot e al Dante delle Rime Petrose. Insomma alt-folk ma senza perdere, mai, la tenerezza.
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La recensione ROZA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-02 08:17:09
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