Litanìa è un rito misterico e pieno di magia, e i Lord Woland ne sono i sacerdoti.
C’è una oscura e pervasiva tensione spirituale ad animare questo lavoro, “Litania” dei laziali Lord Woland, c’è un protrarsi verso un mondo ultraterreno e soprannaturale; ciò emerge già dal nome del gruppo, Lord Woland appunto, che richiama nel suono una divinità celtica o forse germanica, possente imperturbabile e ineluttabile, la cui parola si diffonde nel mondo grazie alla litania composta dai suoi emissari, e suddivisa in titoli che sembrano quasi rappresentare un percorso iniziatico, misterico.
A questo punto sarebbe forse lecito aspettarsi che il messaggio trovi la forma di una suggestiva e rarefatta ambient dalle influenze scandinave: niente di più lontano dal vero. Ad ennesima riprova che le vie del Sign…pardon, del Lord sono infinite, la musica scelta per veicolare la rivelazione è quella diabolica per eccellenza: un blues grezzo e antico, sporcato da virate psichedeliche indotte da qualche allucinogeno di troppo, che dà il meglio di sé quando si dimentica di rinchiudersi in forme predefinite e prende il sopravvento sulla struttura della canzone; è allora che si innalzano autentiche lodi verso Lord Woland, capaci di trascendere i limiti di questa realtà materiale e di aprirci fessure verso un mondo che sta oltre.
Convertitevi a Lord Woland e omaggiate i suoi emissari. La vostra spiritualità ne gioverà, la qualità media della musica che ascoltate pure.
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La recensione Litanìa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-09 13:53:59
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