Prima ancora di ascoltare questo cd, seconda opera dei sardi Osram dopo l’esordio del 2003, due cose balzano subito all’occhio. La confezione, in primis, è veramente bella, un digipack a due ali con brillanti foto di simpatici spaventapasseri “alternativi”. In secondo luogo tra le note viene accreditato alla registrazione il nome di Fabio Magistrali, il quale sembra ormai diventato lo Steve Albini italiano, almeno a giudicare dalla frequenza con cui registra o produce dischi. Secondo me in alcuni periodi si viaggia ad un ritmo di almeno uno a settimana, ma del resto questo “Inglese subacqueo” dimostra come la fama di cui egli gode non sia affatto casuale.
Più che per una cifra stilistica precipua, il tardo post-rock degli Osram (molto tardo e poco post) risplende soprattutto per le sonorità levigate e per l’esecuzione impeccabile. Gruppi come Slint, Shipping News e Mogwai sono più che un’ispirazione per i quattro sardi, tanto che in molte parti del cd si percepisce chiaramente una certa ridondanza di pattern consueti. Tuttavia, un paio di pezzi spiccano notevolmente. Il primo è “Coniglio miao”, un brano semi-strumentale chiaramente ispirato dai June of 44, ma percorso da fraseggi cristallini e ritmi sussultori che ne rendono l’ascolto particolarmente piacevole. Il secondo è “Naso pigreco”, episodio slegato dal resto delle composizioni, ma estremamente intenso nel suo miscuglio di folk e psichedelia, tanto che, a tratti, sembra di ascoltare il migliore Mark Lanegan.
Queste due canzoni formerebbero da sole un singolo eccellente. Nel complesso gli altri pezzi ridimensionano il giudizio complessivo dell’album che rimane comunque positivo. Dategli un ascolto.
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La recensione Inglese Subacqueo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-12-19 00:00:00
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