Quasi come un rito pagano del tempo antico o, ancora meglio, una messa nera non tanto per celebrare il demonio quanto i profondi baratri dell'anima nostra. Pandemonium di Harrogat è per davvero un viaggio in musica ma un itinerario che solo i cuori più ardenti possono intraprendere. Questa sensazione la si può comprendere bene ascoltando Caronte, la seconda traccia, nonché la nostra preferita. Il sound-design è qualcosa di eccezionale, con proprio il rumore delle corde di un'ipotetica nave che si sentono scricchiolare mentre, molto probabilmente, il nostro viaggio inizia.
Ah, ovviamente, questo non è un album semplice, si tratta di ambient-dark dalla forte, fortissima carica concettuale e Harrogat non fa nulla per renderla più popolare. In fondo all'artista romana non interessa neppure più di tanto che questi tipi di componimenti vengano ascoltati da chissà quanta gente. Già perché la loro complessità si può leggere come una sorta di prova/cimento per l'ascoltatore: ti piace, sei degno di intraprendere la missione, altrimenti sei squalificato in partenza. C'è insomma dell'eroismo, malcelato nelle varie tracce che compongono il disco, che viene fuori anche se è un eroismo fine a se stesso perché il destino è segnato. In Pandemonium tutto appare ormai perso e in rovina: forse proprio per tale ragione è così affascinante.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.