C’è un senso di urgenza comunicativa che pervade nel profondo questo lavoro dei Milaus. Perché con “JJJ” l’indie rock continua – riprende? – a parlare la lingua dell’emotività, come se la chitarra elettrica fosse stata inventata soltanto ieri e le sue note percorressero per la prima volta le mille vie che collegano cuore, orecchie e cervello. E sembra davvero che il miracolo di una musica da vivere fino in fondo si compia nuovamente. Del resto la stessa band canta “It’s A Miracle!!!”, un inno da urlare a squarciagola in cui i tre punti esclamativi del titolo non sono un errore ortografico ma una precisa indicazione della percentuale di vitalità – artistica e mentale – presente nel pezzo.
Persino i momenti di relativa routine che a volte spuntano dalle casse dello stereo hanno un peso funzionale all’economia dell’album. A pensarci bene, è quello che avviene nell’ambito della narrativa, dove i protagonisti non possono esprimere il loro potenziale senza la partecipazione di comprimari adeguati. Così, un brano maggiore ed appassionante come “She’s Back” (compendio melodico tra gli immancabili Shipping News e i nostri Laundrette) trova una spalla perfetta in “Searching In All Love Songs” (un rincorrersi di bassi pulsanti e batterie sostenute che conserva una propria dignità compositiva, pur con tutti i limiti del caso). E se la spensieratezza di “Attitude To The Funny Things…” si divincola tra suoni obliqui e fantasmi targati Yuppie Flu, di contro “It’s Coming” rimane sospesa tra voci narcolettiche, tastiere grondanti malinconia, rumori di sottofondo e brividi lungo la schiena.
Alla fine dell’album, comunque, ci si ritrova col fiato corto e le idee confuse. Ma felici. Sarà che la nascita del figlio di Massimo Bevilacqua (voce, chitarra e violino) ha portato nuove energie alla formazione. Sarà che la presenza del tentacolare Fabio Magistrali ha saputo valorizzare il lavoro della band. Sarà che il cielo sopra Palermo è grigio e c’è bisogno di calore per sopportare un altro giorno di pioggia. Sarà. Il fatto è che “JJJ” razionalmente non sorprende, ma emotivamente funziona. E questo basta.
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