Le Onde dei Yokoano è tutto quello che ci si può aspettare da una band di questo tipo. Ossia un percorso musicale molto coerente, veloce, aggressivo, urlato, con una rabbia che si tramuta in chitarroni e una batteria che pesta in maniera aggressiva. I Yokoano riescono bene a mettere insieme tutti questi elementi, il loro è un rock di vecchio stampo, ma è ben suonato e ha una buona produzione dietro. Lo si capisce da come la voce non riamane mai indietro rispetto a tutti gli strumenti che pur essendo sparati a livelli altissimi, riescono a far combaciare tutto alla perfezione. Il disco ha dei ritmi altissimi, e a parte il primo brano introduttivo Sirene, l’album mette subito la quarta e non cala i ritmi neanche un minuto. Gli unici momenti di tranquillità li troviamo solo in qualche parte qua e la in “credo" e “non dire”. La pecca dei Yokoano in questo disco forse è proprio questa: a volte si lascia troppo spazio al lato veloce e distorto, mentre qualche volta sarebbe interessante dare più spazio al lato melodico e più tranquillo visto la potente voce che dimostra di avere il cantante della band.
C’è da dire che questo tipo di “rock” richiede tale struttura, ma provare a cambiare le carte in tavola per svecchiare un po’ certi canoni classici potrebbe essere solo un vantaggio. Anche a livello testuale qualcosa funziona di più, qualcosa funziona di meno. “Io non esisto” ti rimane in testa a come se fosse un coro da stadio, cosa che non ha lo stesso effetto invece per “il mio stato”. Le onde dei Yokoano tutto sommato è un album che funziona perché come detto in precedenza è fedele alla sua linea ed è costante per l’ impronta Rock che vuole dare trasmettere. Di questo disco ci rimane la rabbia e lo sfogo di un gruppo che vuole esprimersi nel miglior modo che conosce. Se siete legati ad un certo tipo di rock vecchio stampo, in chiave anni 90’, questo disco fa al caso vostro.
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