Hard rock in stato confusionale.
Intro. Chitarre molto distorte. Bordello. Hard rock incazzato. Cosa sta succedendo? Lo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male in un film fantasy estivo. Oppure no. È soltanto iniziato il disco d’esordio dei LORD. Sono confuso.
La band della provincia di Cremona si presenta così. Sette brani molto confusionari di un rock cupo.
Risulta in realtà difficile parlarne. Le canzoni si presentano molto simili tra loro, quasi ripetitive. E purtroppo non è un bene, data la struttura melodica decisamente infelice. Il missaggio poco accurato fa inabissare la voce (stonata in più occasioni), rendendoci difficile la comprensione dei testi. Un cimitero di proposizioni monche. Riescono a emergere comunque frasi del tipo “Questa vita è iniziata e un giorno finirà”, oppure “Qui ho incontrato gli amici che ora conosco”. Manuale di tautologia.
Tutto intorno, nel frattempo, si scatena un putiferio di accordi lunghi, parti di batteria un po’ arraffazzonate (almeno due le rullate fuori tempo), qualche chitarra scordata, attacchi che lasciano a desiderare e cori collocabili a metà strada tra Vasco e Piero Pelù.
È come se i LORD non avessero avuto abbastanza cura nell’accudire e far crescere questo loro figlioletto, esposto al mondo esterno in un momento non adatto, quando ancora non era pronto. Un lungo lamento dove, purtroppo, si fa fatica ad arrivare alla fine.
Aspettiamo i LORD tra qualche anno, per un capitolo più felice.
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La recensione NAUFRAGARE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-14 20:06:08
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