Un’elettronica compatta e tavolta opprimente che mira a rappresentare i ritmi della vita urbana e l’ansia che ne consegue.
Che l’ansia multidimensionale che dà il titolo a questo ep sia quella che l’artista ha voluto terapeuticamente curare componendo i cinque brani che ne compongono la struttura, o se si tratti piuttosto di una sensazione generalizzata che colpisce l’ascoltatore che si trova a confrontarsi con i pezzi in questione, non è dato saperlo con certezza.
Entrambe le risposte ci paiono comunque plausibili, perché “Multidimensional Anxiety” lavoro di esordio del progetto Inizio del Rumore, utilizza un’elettronica compatta e tavolta opprimente che mira a rappresentare i ritmi della vita urbana e l’ansia che ne consegue.
Atmosfere che però non si presentano come immutabili ma che anzi, offrono angolazioni diverse: ad essere particolarmente riusciti sono i cambi di registro, che fin dall’apertura di “Ansia Sintetica” offono mescolanze sonore (“Floyd Rage”) e registri originali (“Urban Collapse”).
I suoni, spesso marziali e metallici, danno a “Multidimensional Anxiety” ha un’identità piuttosto definita attraverso un’impronta retrò e un’ambientazione prevalentemente cupa: il rischio, come per l’asfissiante frenesia urbana che qui viene rappresentata, è che si senta la necessità di fuggirne via.
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La recensione Multidimensional Anxiety di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-02 08:08:00
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