Setti Artico EP 2020 - Lo-Fi, Pop

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Cantautorato strampalato che si appoggia su un indie-rock sgangherato, un po’ Fancesco De Leo un po’ Francesco Bianconi

“Prima il singolo, uscito, non a caso, lo scorso 4 luglio, con “Iowa” e “Wisconsin”. Senza dimenticare che “Ahilui”, l’esordio sulla lunga distanza del 2013, conteneva un pezzo dal titolo “Kentucky”. Sintomi destinati a sospettare che Nicola Setti stia cercando di proporsi come un Sufjan Stevens de noartri, che l'epopea del grande romanzo (nord) americano abbia trovato terreno fertile anche dalle sue parti, dalle parti di Modena.” Mi rifaccio al fido Giuseppe Catani in merito alla recensione del precedente lavoro di Setti, Arto. Non avrei potuto trovare parole migliori. E dovevo introdurre un discorso che sembra continuare anche nell’ultimo ep contente un brano intitolato Idaho.

Pregio o limite, dipende dai punti di vista, quel che è certo, uno degli aspetti più caratteristici della musica d’oggi è la sua autoreferenzialità. Pochi interpreti hanno il coraggio di evadere i limiti della propria persona. Nicola si era già cimentato con i racconti, ascoltando la traccia d’apertura dell’ep, Dirti di no, non ho potuto che pensare a Depreston di Courtney Barnett.Non mi piace citare la mia artista preferita ma credo che l’evoluzione lirica dei testi dei due autori sia molta simile, probabilmente, nutro una specie di feticismo per le penne in grado di disegnare situazioni strampalate al limite del paradossale. Viaggi lucidi raccontati con minuzia particolare, ogni canzone è una piccola operazione letteraria appesa tra Lewis Carroll e di Nick Hornby.

Cantautorato strampalato che si appoggia su un indie-rock sgangherato, un po’ Fancesco De Leo un po’ Francesco Bianconi, con l’andamento traballante ma nobile di una vecchia auto d’epoca. Uno degli aspetti più interessanti di Artico EP è il dualismo stilistico che sussiste tra le sonorità catchy e allegre delle canzoni e il contenuto malinconico dei testi. Un topos compositivo tipico degli Strokes, in fondo ammettiamolo, immaginatevi Morti cantata in inglese. Abbiamo trovato il nostro Adam Green?

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La recensione Artico EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-04 16:27:00

COMMENTI (1)

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  • Babba 4 anni fa Rispondi

    3 euri e 99 spesi bene