Mentre ancora aspettiamo con ansia che I Cani risbuchino dalla loro tana con il nuovo disco, Niccolò Contessa continua a temporeggiare vestendo i panni di produttore. Dopo l'esplosione di Tutti Fenomeni a gennaio, questa volta è il turno dei Testaintasca e del loro "Fantasia", secondo album nella loro discografia. Il tocco contessiano è innegabile, un'impronta distintiva che va ad ammorbidire i suoni grezzi della formazione di stanza a Roma. Sono passati sei lunghi anni dal loro primo genito: "Maledizione!", con questo nuovo progetto il sound viene completamente rivisto.
Chitarre elettroniche VS più sintetizzatori, it-pop melodrammatico, amori e altri problemi, rimedi anni 2000, equilibri precari.
"Fantasia" è un disco senza pretese, musichine leggere, cinismo, quello tipico di quando vieni "fottuto dall'amore" per riprendere il titolo della seconda traccia.
I fratelli Fabio e Giorgio Conte tornano in grande stile, con i testi giusti e le produzioni accattivanti.
I Testaintasca fanno parte della vecchia scena indie pop, e anche se i tempi sono cambiati, il loro disco appare comunque fresco, senza grandi orpelli.
Ballate più classiche come "Poi" si alternano a ritmi più incalzanti "Come mi vuoi tu" e sound distorto come in "Calmo".
"Fantasia" è un buon disco, sicuramente da consigliare per un ascolto semplice, canzone preferita: "Fulvio".
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