Il primo passo del cantautore bresciano nel mondo discografico è ricco di passione e buone intenzioni appannate da qualche incertezza
Il cantautore bresciano Fabio Gagliandi mette subito in chiaro che non ci tiene a fare la rockstar ma scrive principalmente per se stesso, infatti nei cinque pezzi che compongono “Mímēma”, la sua prima fatica ufficiale, si raccontano in maniera intima e discorsiva alcune storie personali attraverso una serie di esperienze quotidiane costruite a partire da ricordi e pensieri. L’incerta voce dell’artista ha una sua personalità, soprattutto nel più ruvido e graffiante registro basso, benché i testi non sempre riescano ad amalgamarsi credibilmente alle musiche, a volte per la scelta di termini stridenti e altre volte per la metrica sfuggente che costringe il nostro a fare indigestione di lettere mangiate per la fretta. Incertezze perdonabili in un primo episodio discografico comunque fresco e genuino, che si fa apprezzare per la capacità di inanellare cinque diverse istantanee dai colori caldi tra le cui sfumature si scorgono ispirazioni che guardano al cantautorato classico così come all’indie pop più moderno, senza rinunciare a melodie intime e orecchiabili che si lasciano ricordare piacevolmente. Diretti e lineari anche gli arrangiamenti penalizzati un po’ dai suoni troppo plastici che talvolta non fanno apprezzare al meglio i singoli dettagli. In definitiva Gagliandi ha una scrittura sincera e appassionata che meriterebbe di esser valorizzata con qualche piccola attenzione in più.
---
La recensione Mímēma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-10 19:59:18
COMMENTI