Un artigiano cosmopolita che incide canzoni di una volta nella bottega del mondo
Andrea Musio è un artigiano che incide canzoni di una volta nella bottega del mondo. Un po' cantautore e un po' cantastorie, trentino di nascita, è salentino e portoghese di adozione: è quindi un cosmopolita che non ha radici in una sola città ma direttamente nella Dunyā, il nome con cui molte culture chiamano la Madre Terra. A questa entità e all'universo femminile il polistrumentista (chitarra, oboe, flauto traverso...) dedica un album di dieci tracce, nove in italiano e una in portoghese (Menina de Cabelo Leve).
Le parti strumentali dei brani, registrati e mixati a Lisbona, sono molto elaborate, con richiami ai suoni del pianeta, attraverso chitarre, sax tenore, contrabbasso, voce e cori. Le canzoni di Andrea Musio sono appunto opere cesellate con amore nel laboratorio di un'officina creativa, e riportano alla mente la tradizione del cantautorato classico - come nella citazione della "Smisurata preghiera" di Fabrizio De André in Sogni in tasca - unendolo a sfumature folk e fusion.
Tra l'altro il canto e le storie narrate nei testi di Dunyā, forse anche per via degli studi dell'autore in filosofia e etnomusicologia, sembrano esprimere una maturità maggiore rispetto ai suoi 30 anni. Musio ha già un'identità artistica precisa e fa bene a portarla avanti senza snaturarla: solo qualora lo volesse, al fine di essere più inserito nel panorama attuale, potrebbe in futuro cercare di dare ai suoi brani ulteriore orecchiabilità, cantabilità e contemporaneità.
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La recensione Dunya di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-18 17:00:22
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