Quindici anni di Bologna Violenta e quindici nuovi ritratti sonori sull'Immoralità dell'Esistenza : la chiave è l'immaginazione
Nel 2020 sono 15 anni di Bologna Violenta per il violinista, polistrumentista e produttore trevigiano Nicola Manzan, accompagnato da un lustro dal musicista in studio e batterista live Alessandro Vagnoni. Bancarotta Morale, il sesto album di questo progetto strumentale e sperimentale, è composto da 15 brani sull'Esistenza: sono ritratti sonori frenetici, animati da personaggi tragici e immorali, che vengono narrati attraverso violino, batteria, bass pedal e armonium elettrico; l'ultima traccia è un'isola di liberazione nata da un’improvvisazione all’organo, arricchita con archi, sintetizzatore, armonium e campionamenti.
L'immaginazione è la chiave giusta per entrare nello scenario del disco e lasciarsi scorrere davanti la frenesia incalzante de Gli Affari, la frenesia religiosa della processione de Il Santo, la frenesia intermittente e ambigua de La Scuola: il protagonista di questa prima storia musicale è disonesto per vocazione - pur facendo certamente parte di una famiglia dall'ottima Estetica Morale - e, come gli altri personaggi dell'album, vive i decenni dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Rimbombano quindi nel capitolo successivo le convulse rapine de Il Ladro, le forti e tambureggianti percussioni delle braccia de Il Picchiatore, la lucida malvagia oscura azione de Lo stupratore, la furbizia sbarazzina e subdola de Il Baro, che si impenna all'apice dell'imbroglio: è una vera e propria banda.
Una banda con le sembianze della tipica famiglia italiana appare invece sulla scena del prossimo episodio: tra le note di un organo che suona un po' funebre, nel suo abito bianco, La Sposa si avvia malinconica all'altare della vita, dove l'attende scalpitante Lo Sposo, contento e violento, che non riesce a stare fermo e si frega le mani; ha il cuore in tumulto al pensiero di sottrarre le ricchezze materiali di questa donna povera in spirito per poterle godere con La Fidanzata, quella vera, che è "ricca" sì ma solo di giovane e frizzante passione. Intanto La Cognata, testimone delle nozze del marito e dell'imminente delitto, è un'esplosione di chiacchiere e ghigni. Poco tempo prima del matrimonio Lo Psichiatra, complice, ha fatto accomodare la futura sposa sul divano, ne ha ascoltato i sogni e le preghiere, si è accordato con i demoni della sua mente debole e innocente convincendola a un "Sì" davvero fatidico.
Per controcanto, la donna che orchestra l'ultima storia ha nulla dell'innocente e tutto della nera signora (Sophie Unshuldig). Infine, il flusso che chiude l'opera può scortare in un lungo percorso verso la depurazione dall'immoralità, scandito in tre fasi: Fuga, Consapevolezza, Redenzione.
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La recensione Bancarotta Morale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-20 00:00:00
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