Sarà Frank il padre dei Disconosciuti figli di? Questo non lo sappiamo, di sicuro Frank, i sognatori e altre storie e il nuovo album della band.
I Dissconosciuti figli di tirano fuori un disco vecchio stampo, un pop-cantautorale con atmosfere quasi da film o teatro per certi aspetti. Come scivola la notte è per l'appunto una ballata notturna, un po' alla Capossela vecchio stile, Piazza della pioggia invece è quasi danza folcoristrica. L'album prosegue con canzoni lente e malinconiche come il pane duro e camminavo e tu danzavi, che un reprise del brano precedente. Ci sono poi momenti più da "menestrello" con piove a Parigi e un marinaio che non sa nuotare. Verso le fine del disco arriva non ho tempo per i monologhi, che a dispetto del titolo è un vero è proprio dialogo con piano stile jazz. Un monologo che scherza sul titolo, ma che alla fine risulta anche un po' pesante e pieno di luoghi comuni.
Frank, i sognatori e altre storie è disco che presenta un mix di cantautorato, folk, e di storytelling. Raccontare storie è sicuramente il modo per migliore descrivere e conoscere le emozioni di un'artista, a volte però bisogna fare attenzione a non confondere le canzoni per atti teatrali, perché essere troppo prolissi, può stancare.
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