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Verità 2020 - Rock, Metal, Alternativo

Verità
20/04/2020 - 09:42 Scritto da Marco Del Casale

3nEma: Verità

Verità è il titolo del primo album in studio degli Enema, giovane band di Desenzano del Garda attiva appena dallo scorso anno. Questo disco d'esordio è composto da dieci brani inediti, anticipati dall'uscita del singolo "Non voglio tornare" su tutte le principali piattaforme di streaming musicale.

Quello proposto dagli Enema è nell'intenzione un pop rock di stampo classico che risente delle influenze lontane di band di culto come i Litfiba e i Timoria, senza mettere da parte la scrittura da hit parade come quella Vasco e Ligabue (ma con molte più distorsioni). Il tentativo è quello di rivolgersi al tipico ordinary man parlando appunto di argomenti quotidiani (amore, odio, tristezza, dolore, gioia), insomma l'abc della musica pop italiana dagli anni Cinquanta in poi. Nei fatti però ne è venuto fuori un ibrido abbastanza caotico e senza una decisa scelta artistica. Il primo brano è un "intro" che già di per sè suona come qualcosa che si può sempre evitare, ma al partire della chitarra distorta è da cestinare immediatamente. Non va meglio nelle due tracce alcoliche piazzate una dopo l'altra: "Campari" e "Gin Tonic", infatti, risentono della classica impostazione rockettara italiana di un paio di decenni fa (anche di più) ma all'interno ci sono sfumature metallare eccessive ed evitabili, accompagnate da distorsioni e assoloni anni Ottanta tanto, troppo invadenti. Molto meglio invece le ballad "Mi Manchi" e "Non voglio più tornare" che quanto meno presentano una struttura ordinata, nonostante l'invadenza dei soliti virtuosismi chitarristici (alcuni oltretutto molto validi, se non stessimo parlando di una band che si autodefinisce rockpop indie elettronico e psichedelico). Le sorprese non finiscono, perché quando parte il reggae di "Vieni qua" ogni discorso riguardo all'identità sonora della band decade in maniera irreversibile; questo brano è probabilmente il migliore per struttura e sonorità, con la chitarra che finalmente si strappa di dosso i vestiti dell'invadenza e tira fuori il miglior assolo e il miglior sound del disco. Il resto del disco segue la scia della prima parte, tra pezzi bypassabili e linee vocali spesso ripetitive e non senza qualche pecca sicuramente viziata anche dalla produzione homemade che, ovviamente, non è mai una colpa. Interessante l'altro singolo presente, che dà anche il titolo al disco: il pezzo richiama ancora una volta le ballad in stile hair metal della prima parte, con l'aggiunta della voce femminile che riempie con una nota di colore in più la melodia del brano.

Quello che emerge dall'ascolto di Verità è la mancanza di una direzione chiara, di una strada da seguire per trovare la propria dimensione. Gli Enema sono una band giovanissima (suonano insieme solo dallo scorso anno) e in pochi mesi hanno provato a mettere su un album di dieci brani, che non è mai poca roba, a differenza di quel che può sembrare. Ne è venuto fuori un disco a tratti confusionario, in cui il talento e la tecnica dei musicisti non è stata messa sempre al giusto servizio. Lavorare e suonare insieme (quando si potrà farlo) è l'unica via per trovare la formula più adatta e il vestito sonoro più azzeccato. Verità è un insieme di pezzi che possono rappresentare un buon punto di partenza, un modo di scaldare i motori prima di mettersi in corsa nel vero senso della parola.

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